A Casa Pascoli, la Torre del tempo che fu
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La mostra, che sarà inaugurata domenica 18 dicembre alle ore 17,00 a Casa Pascoli porta alla luce, attraverso registri contabili, atti, ricevute, contratti e preziosi copialettere dei Ministri, uno spaccato di storia della Romagna in gran parte ancora oggi sconosciuta. Un percorso inedito, che ci guida alla scoperta di San Mauro e della Romagna di metà Ottocento, quella Romagna agraria che fa da sfondo alle vicende di Pascoli, della sua famiglia e di tutto il complotto all’origine dell’omicidio di Ruggero, padre del Poeta, e amministratore dei Torlonia. Uno dei delitti irrisolti più famosi della storia della letteratura italiana, origina qui in questo scenario, nelle terre appartenute a una delle famiglie più potenti e più ricche d’Italia, i Torlonia e al principe Alessandro.
“Il Principe a San Mauro ha richiesto un importante lavoro di ricerca – commenta il sindaco Luciana Garbuglia- reso possibile dalla disponibilità dei proprietari del Fondo, la famiglia Palloni, che ringrazio per la preziosa collaborazione e per la possibilità di poter accedere gratuitamente al fondo, che oggi abbiamo il piacere di ammirare con la mostra allestita all’interno del Museo. Un’opera di ricerca e valorizzazione che vanta il contributo dell’Ibc Emilia Romagna che sostiene la rete museale regionale e quindi i progetti di valore promossi dai musei del territorio”.
“L'esposizione dei documenti, arricchita da foto inedite rintracciate nell'archivio fotografico nazionale di Roma e qui per la prima volta pubblicate, segue un percorso cronologico - spiega la direttrice del Museo Rosita Boschetti - al piano terra la storia più antica della Torre, con i primi amministratori incaricati da Alessandro Torlonia, ovvero Giovanni Pascoli senior, poi il figlio Ferdinando e, di seguito, Ruggero Pascoli, assassinato nel 1867. La prima parte del percorso espositivo si conclude qui, con la morte di Ruggero e l'immediato subentro di Antonio e Achille Petri (padre e figlio), funzionari del principe romano, coadiuvati dal savignanese Pietro Cacciaguerra.
Al primo piano – continua Boschetti - il periodo documentato è quello che va dal 1868 al 1875, quando Torlonia soggiorna ripetutamente alla Torre di San Mauro, per piacere ma anche e soprattutto per controllare i lavori: le numerose carte illuminano la villeggiatura del principe, con curiosità e dettagli. Ecco perché abbiamo chiesto alla mano di un artista come Nereo Castellani di illustrare le scene restituiteci dalla lettura dei manoscritti; un approccio più efficace e certamente più suggestivo per comunicare al pubblico le preziose informazioni che queste carte ci consegnano dopo quasi due secoli”.