Riceviamo e pubblichiamo l'articolo di Simone Pascuzzi responsabile del circolo Nazione Futura Valle del Rubicone (think tank nazionale di Francesco Giubilei).
A San Mauro Pascoli in via della Poesia, a meno di 5 metri dall'omonimo parco, vi è un giardino ben curato, con panchine e alberi, cui però non ha alcuna denominazione.
Sarebbe interessante intitolare tale area verde al condottiero albanese Giorgio Castriota Scanderberg, in onore della comunità albanese di San Mauro Pascoli.
La comunità albanese di San Mauro Pascoli è una piccola e integrata collettività nel nostro contesto cittadino.
Nel 2020 i residenti di origini albanesi, nel nostro piccolo paese, erano circa 600 unità (fonte istat) andando ad essere la rappresentanza straniera più numerosa di San Mauro Pascoli.
Grandi lavoratori ed imprenditori ed hanno, nel loro piccolo, contribuito alla prosperità e crescita sia dell'Italia che della nostra San Mauro Pascoli.
Il condottiero Giorgio Castriota Scanderberg è stato un abile condottiero, stratega e diplomatico del XV secolo. Ha bloccato per decenni l'avanzata dell'impero Turco - Ottomano in Europa ed ha instaurato i primi rapporti diplomatici sia con la Santa Sede ( Papà Callisto III lo nominò Difensore della Fede) e con il Regno di Napoli, Ferdinando I.
Scalderberg è una figura iconica in Albania e in tutte le comunità albanofone in Italia, nonché eroe nazionale.
Lo stesso nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha commemorato nel 2018 il 550° anniversario del condottiero, insieme all'allora Capo di Stato Albanese Ilir Meta a San Demetro Corone (CZ) dove vi è la più antica comunità albanofona in Italia.
Di seguito le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella:
“Come Garibaldi per l’Italia, Scanderbeg divenne nel tempo il simbolo dell’orgoglio nazionale. Un simbolo nel quale tutto il popolo delle Aquile si identifica, anche fuori dai confini albanesi.
Egli difese strenuamente principi e valori che conservano oggi stringente attualità: l’accettazione della diversità, e il rispetto delle identità dei singoli, quale punto di partenza per l’edificazione di un’identità nazionale che trascende e include.”
Questa semplice richiesta, che va nella giusta direzione di integrazione e rispetto della nostra comunità Sammaurese.