SAN MAURO PASCOLI – (28 Giugno 2005) - Sulla bellezza e suggestione della pista ciclabile del fiume Uso non ci sono dubbi. Con ogni probabilità si tratta di uno, se non il miglior, investimento degli ultimi anni a San Mauro. Per farsene un’idea basta salire in sella alla bicicletta e “toccare con mano” il percorso. Due cose però, parlo da utente, non quadrano: prima di tutte le indicazioni, per nulla chiare; aggiungo, la lunghezza dei lavori nella parte di Bellaria, davvero eccessiva. Al punto che arrivati a un certo punto in bici ci si trova davanti a un cantiere aperto. E proprio su quest’ultimi aspetto si è soffermato il Resto del Carlino di Rimini (cronaca di Bellaria) con l’articolo “Percorso ciclabile sull’Uso: bello e impossibile” a firma di Mario Gradara (26 giugno 2005). L’articolo in questione dice parecchie verità. Nel contempo dà anche una speranza: entro luglio i lavori saranno terminati (Filippo Fabbri).
«Il percorso sull’argine del fiume, dice chi l’ha già provato in bicicletta, è bellissimo. Avvistati anche aironi cinerini e rari cigni. Quei 9 chilometri di pista, intitolati “I sentieri dell’Uso”, hanno solo un difetto: ancora non sono pronti! Eppure l’amministrazione comunale ne aveva da tempo annunciato l’operatività per l’estate 2005. “Questione di poche settimane – allarga le braccia l’assessore all’Ambiente Rosanna Rizzo -, entro la prima metà di luglio, contiamo di inaugurarlo. C’è stato qualche problema di tempistica con la ditta siciliana che ha vinto l’appalto”. Un’opera, portata (quasi) a termine nel giro di un paio d’anni, costata 1,5 milioni di euro, finanziata dai Comuni di San Mauro Pascoli, Bellaria (il doppio del primo) e Regione Emilia-Romagna. Il percorso, ciclo-pedonale, sui due argini del fiume, parte a monte della vecchia Statale e arriva alla magnifica Villa Torlonia, pascoliana. Il progetto è firmato da una donna, l’architetto Milani. L’altro giorno, dopo il taglio dell’erba, l’assessore ha fatto un sopralluogo con ditta e tecnici. Ieri ha definito col sindaco Scenna la tempistica che porterà al taglio del nastro. Niente bitumi sulla pista, solo selciato. Previsti giochi, panchine, cartelli floro-faunistici illustrativi. Mancano ancora il portale d’accesso e le sbarre in legno (attualmente sono ancora quelle di metallo, da cantiere). Possibili deviazioni in percorsi alternativi, come i “percorsi vita” e il “Circuiti della pineta”. Non manca una bellissima micro-isola, vicino a Villa Torlonia e alla confluenza col Rio Salto. Centinaia gli alberi piantumati per rinaturalizzare gli argini (alcuni non hanno attecchito). Ora si punta a far crescere altra vegetazione, ma serve l’ok dell’ex Genio civile, per questioni di sicurezza.» (Da “Il Resto del Carlino” del 26 giugno 2005 “Percorso ciclabile sull’Uso: bello e impossibile” a firma di Mario Gradara).
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