A San Mauro vince Stefano Bonaccini, staccando di parecchio Elly Schlein. I numeri dicono 66,3% per il governatore regionale contro il 33,6 della giovane pasionaria. In sostanza su 285 votanti nel seggio a San Mauro e al Mare, due terzi hanno dato il voto al numero uno della nostra Regione, in un dato che ricalca una analoga tendenza in Romagna.
Ciò non toglie la vittoria della giovane politica, che a San Mauro aveva pochi seguaci. A parte l’ex consigliere comunale Sisto Lami, il resto del partito stava sotto l’ala bonaciniana, a partire dalla sindaca Luciana Garbuglia, il segretario Moris Guidi, il capogruppo in consiglio Luca Ceccaroni e l’ex consigliere Albert Alessandri.
Questo il commento del segretario del Pd sammaurese, Moris Guidi: “Queste primarie hanno confermato che il popolo di centrosinistra c’è, eccome: crede nel partito e ha voglia di partecipazione. La Schlein ha saputo interpretare un forte malcontento nel Pd che serpeggiava più a sinistra che a centro. È la prima volta che i gazebo sovvertono il voto dei circoli. Non ne farei un dramma purchè ci sia la consapevolezza e la comune volontà di andare tutti insieme nella stessa direzione, dentro lo stesso partito”.
Tra i primi effetti del ciclone Schlein c’è il rientro nel Pd dell’ex sindaco Gianfranco Miro Gori. L’attuale presidente dell’Anpi della Romagna se n’era andato nel pieno dell’epoca renziana, la vittoria alle primarie della giovane politica bolognese ne segna il ritorno, come ha anticipato sul Corriere Romagna di oggi.
“Perché rientro nel Pd? Detto in maniera molto semplice, per la collocazione del partito su posizioni di sinistra, come ha sempre affermato la nuova segretaria – esordisce Gori -. Per un partito in cui prevale il pronome ‘noi’ invece di ‘io’, aperto alla partecipazione più ampia soprattutto dei ceti più deboli (questo è il compito della sinistra!), e capace di decidere in maniera collettiva. Per un partito socialista o laburista - se qualcuno preferisce questo termine -, ambientalista e femminista. Capace di attrarre - come mi pare abbiamo dimostrato queste primarie che costituiscono, comunque la si veda, un'autentica rivoluzione – nuovi elettori e nuovi militanti oltre a molti di coloro i quali si erano allontanati a causa della precedente deriva neoliberista”.
Sulla nuova segretaria ripone ampie aspettative. “Mi aspetto che guidi una radicale inversione di marcia rispetto alle politiche neoliberiste e soprattutto apra il partito. Ne faccia un organismo di discussione e partecipazione. Non se ne può più di uomini e donne sole al comando. Se vuole, se li tenga la destra. La sinistra è partecipazione. Presa di potere popolare. Questo mi aspetto; e questo credo che possiamo fare assieme alla nostra nuova segretaria”. (f.f.)
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