Sanmauropascolinews.it
San Mauro Natale 2023
bachela

Buongiorno a tutti amici di Sanmauropascolinews.it oggi vogliamo parlarvi e raccontarvi la storia di LUCARELLI MICHELE “BACHELA” (11 aprile 1916 - 20 marzo 1979) un personaggio Sammaurese molto conosciuto, amato e benvoluto da tutti.

Lucarelli Michele abitava a San Mauro Pascoli in quello che era chiamato “il Castello” oggi Piazza Agostino Antonio Giorgi, è stato un apprezzato e capace “Marangòun”, e come suo babbo era un esperto e valente falegname, molto apprezzati i suoi lavori in particolare le madie, i tavoli e le panche per le Chiese.Grazie a questa attività possiamo ben dire che la famiglia di Lucarelli Michele era una famiglia agiata.

Non vogliamo parlarvi della vita da civile di Lucarelli Michele ma di cosa è successo durante il servizio militare.

Una storia che risale a circa ottanta anni fa ma che ancora oggi qualcuno racconta e ricorda, ed è proprio per questi motivi che abbiamo ascoltato con attenzione questi racconti e abbiamo deciso di ricordare questo Sammaurese.

Lucarelli Michele “Bachela” era un gran lavoratore, un omone imponente ma buono e viene ancora ricordato per un episodio accaduto in Russia.

Nella seconda guerra mondiale Lucarelli Michele viene destinato a combattere sul fronte Russo.

La spedizione dell’Armata Italiana in Russia (ArmIR) è stata un’immensa e indicibile catastrofe, tanti soldati italiani non sono tornati dalle loro famiglie e molti sono i soldati dispersi per i quali i familiari non hanno una tomba dove piangere. Tutti abbiamo visto e ricordiamo le immagini della ritirata, con i nostri soldati a marciare con temperature di 40° sotto zero, senza cibo senza mezzi di trasporto, solo con pochi muli, senza un abbigliamento idoneo e senza poter prendersi cura e assistere i compagni feriti e caduti.(Perché tutto ciò, per cosa?)

Ricordiamo che al termine della terribile ritirata i soldati Italiani stremati giunsero allo scontro finale con l’esercito Russo a Nikolajewka (oggi Malenka Aleksandtowka).Dei 61155 soldati che avevano marciato dal fiume Don solo 13420 riuscirono a passare lo sbarramento di Nikolajewka, una carneficina.

Tutti abbiamo visto nel cinema di Jaures prima dell’inizio dei film i cinegiornali dell’Istituto Luce con i terribili filmati della ritirata di Russia.

Lucarelli Michele in quei giorni era proprio in Russia, non sappiamo dove fosse in Russia, ma lui era lì in mezzo a quelle bufere, al grande freddo in quella immane tragedia.

Uno dei modi per riscaldarsi e una delle cose che era possibile trovare in Russia era la Vodka tipica bevanda Russa che ti aiutava a tirare avanti, a marciare, a dimenticare le sofferenze di quei terribili momenti e che come detto ti scaldava il corpo.

Ecco, Lucarelli Michele “Bachela” veniva usato dai suoi commilitoni, che si appoggiavano al suo corpo, come una stufa, una fonte di calore.

E nei racconti che abbiamo ascoltato sembra che due sammauresi si siano salvati e abbiano fatto ritorno a casa grazie a “Bachela” e al calore del suo corpo.

Non abbiamo elementi per verificare se questa storia sia vera e realmente accaduta, ma a noi piace pensare che sia andata proprio così, in fondo in ogni storia tramandata e raccontata c’è sempre una parte di verità. Indubbiamente le traversie, le privazioni e gli avvenimenti vissuti dai soldati italiani che erano e sono sopravvissuti all’inferno Russo, li hanno segnati non solo nel fisico ma anche nell’anima e nell’inconscio.

Una volta rientrato in Italia Lucarelli Michele “Bachela” ha trovato occupazione nel settore della ristorazione. Dopo il ritorno in Italia Lucarelli Michele "Bachela” sposa Caterina Zanotti (2 gennaio 1921 – 28 maggio 1995), dal matrimonio nascono tre figli: Oddone "Odo” operaio nel settore delle calzature, Gigi falegname e Anselmo “Mino” (24 febbraio 1946 – 3 marzo 2022) titolare del ristorante “Da Mino” a Parigi.

Mauro Rossi e Giuseppe Casadei

Allegata una fotografia del 1950 del “Veglione dei Faroccoli“, Michele Lucarelli “Bachela” è il primo a sinistra con Anita Pollini, Ernesto Calandrini “e’ Noin”, Guido Ricci, Iolanda Balestri “Tanni”, Virgilio Zanigni.

Alcuni brevi stralci dalla poesia scritta nel 1943

“L’ITALIANO” di MICHAIL SVETLOV.

Giovane che a Napoli sei cresciuto,
In un campo Russo cos’hai perduto?
Ma non potevi felice restare
Nel golfo del tuo celebre mare?
Io che ti ho ucciso dall’Italia lontano,
Quante volte ho sognato il vulcano!
Come ho sognato sulle rive del Volga
Almeno una volta un giro in gondola!
Ma io non sono venuto a luglio
A rubarti l’estate – pistola in pugno.
……….
La nostra terra - la Russia -
Hai forse arato e seminato?
Per colonizzare con cieco orgoglio,
Perché la croce della tua famiglia
Finisse in una fossa di argilla…
……….
Tu mai sei stato né vissuto qui!...
Ma si è disteso sui campi innevati
Il cielo azzurro della tua Italia,
Ora vitreo nei tuoi occhi sbarrati…

Ultimi Commenti

Mi sbaglio o il pastore è un po' basso? Fa parte della banda bassotti? ahahahahahah
Se noti i due sono fisicamente opposti, quantomeno di viso ...
Grazie Ghetto :-)
Ma che razza di capelli ha questo Cenedo? ahahahahahaah Deve andare al più presto dal barbiere! ahah...
Ahahahaha grande Moeri!

Ultimi Commenti

Mi sbaglio o il pastore è un po' basso? Fa parte della banda bassotti? ahahahahahah
Se noti i due sono fisicamente opposti, quantomeno di viso ...
Grazie Ghetto :-)
Ma che razza di capelli ha questo Cenedo? ahahahahahaah Deve andare al più presto dal barbiere! ahah...
Ahahahaha grande Moeri!