E’ TEMPI RUMEN ‘D GIOVE CAPITOLINO MA LA TÒRA, OZ L’È LA CISA DI SENT PIR E PEVAL
IL TEMPIO ROMANO DEDICATO A GIOVE CAPITOLINO ALLA TORRE, OGGI È LA CHIESA DEI SANTI PIETRO E PAOLO
ATTENZIONE: Nella Chiesa della Torre – Villa Torlonia sarà esposta fino al 3 luglio la scultura in marmo “il Cristo Ri-velato” opera dello scultore non vedente Felice Tagliaferri che si ispira al “Cristo Velato”, scolpita nel 1753 da Giuseppe Sanmartino, esposta nella Cappella Sansevero di Napoli.
Durante una visita a Napoli a Felice Tagliaferri non vedente venne impedito di toccare con le mani, che sono i suoi occhi, la statua.
Da questo episodio Felice Tagliaferri ha deciso di scolpire una copia della statua che è possibile toccare con le mani.
ORARI con ingresso libero: martedì dalle 9:00 alle 12:00; venerdì dalle 15:00 alle 18:00, sabato e domenica dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00. Per informazioni Giorgio 334-9582325
Buongiorno a tutti amici di Sanmauropascolinews.it, da un po’ di tempo ci stiamo chiedendo: “esisteva veramente un tempio Romano alla Torre dedicato a Giove Capitolino?”.
Non abbiamo una risposta certa a questa nostra domanda, ma vogliamo condividere con voi alcune nostre considerazioni e quanto scritto dalla Dott.ssa Susanna Calandrini.
Queste alcune nostre considerazioni:molto probabilmente il primo nucleo abitato di San Mauro è sorto intorno al tempio costruito nell’anno 89 a.C. dedicato a Giove Capitolino, di fianco al “Rio Salto -Rivus Saltus- affluente del vicino fiume Uso, antico Rubicone.
Dalla dedicazione di questo tempio a Giove Capitolino è derivato il toponimo GIOVEDIA o GIOVEDIO.
Il fiume Uso segnava il confine, con a sud i Romani e a nord i Galli Senoni e i Galli Boi, ma il confine poteva anche essere il fiume Rio Salto.
In effetti nel 49 a.C. dopo aver attraversato il confine Gaio Giulio Cesare si sarebbe fermato in un tempio dedicato a Giove Capitolino a pregare e chiedere protezione per la sua impresa.
E quindi dopo aver attraversato il Rio Salto, si ferma a pregare al tempio dedicato a Giove Capitolino nella zona di quella che oggi è la Torre.
Di seguito un breve riepilogo delle diverse dedicazioni della Chiesa:-nel 1033 in un documento viene citata come antichissima Chiesetta rurale con il nome di “ECCLESIA SANCTI PETRI IN SALTO"-nel 1577 assumerà il nome di “SAN PIETRO IN GIOVEDIA”-nel 1620 “SAN PIETRO DELLA TORRE”-nel 1745 viene citata come cappella “SS. PIETRO e PAOLO”, da quella data non ci saranno modifiche.Nelle antiche mappe viene indicato Giovedia o Giovedio.
Dalle mappe Gregoriane si rileva che la Chiesa era stata costruita molto probabilmente su quello che era il tempio di Giove Capitolino, era davanti all’ingresso del palazzo dove ogge c’è l’aiuola.
I principi Torlonia decisero di spostarla indietro per una migliore simmetria con la casa dei Fattori e per dare più visibilità alla struttura del palazzo.
Nel territorio Sammaurese e in particolare a breve distanza dalla Torre nella zona “Selve” è stata ritrovata una epigrafe funeraria, sempre nella stessa zona nel 2023 durante i lavori al metanodotto sono venute alla luce diverse tombe alla cappuccina di epoca romana.
L’epigrafe è conservata nel Comune di San Mauro Pascoli, mentre per gli ultimi ritrovamenti ci risulta che la sovraintendenza delle Belle Arti non ha fatto sapere nulla.
Secondo diversi studiosi di storia romana, era usuale che i luoghi di culto pagano dedicati al Dio Giove (divinità suprema, re di tutti gli Dei) siano stati sostituiti in età cristiana con quelli dedicati a San Pietro, primo Papa e fondatore della Chiesa.
Alcune considerazioni della Dott.ssa Susanna Calandrini dal libro “Ricerche su San Mauro e il suo territorio: “Se si accetta la sovrapposizione del culto cristiano di S. Pietro a quello pagano di Giove, si può presumere di aver ritrovato le tracce del nostro fantomatico tempio: la Chiesetta di San Pietro in Salto è l’erede del Santuario Romano a Iuppiter".
Nella Chiesolina della Torre è custodito un capitello romano già presente nella Chiesolina spostata nell’ottocento dai principi Torlonia, questa la descrizione di Susanna:“È possibile che il capitello rappresenti materiale di reimpiego. Forse utilizzato come acquasantiera all’interno della chiesetta ed eliminato dopo la ricostruzione della medesima operata dei principi Torlonia.Di tale intervento si trae conferma diretta nelle mappe del Catasto Pontificio in cui la posizione dell’oratorio appare diversa rispetto all’attuale.
Qualora si accertasse che il capitello proviene da un santuario pagano, acquisterebbe ulteriore consistenza l’ipotesi della localizzazione, sul posto, di un tempio di Giove.
A questo punto sarebbe importante eseguire ulteriori ricerche e scavi archeologici davanti al palazzo della Torre dove molto probabilmente sorgeva il tempio dedicato al Dio Giove, potremmo trovare dei reperti incredibili.
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