L’ ARRIVO A CASA
(Sul portone di casa ad attenderli ci sono i nonni e il fratello Massimo, hanno appeso alla rete del giardino tanti palloncini e un bel fiocco azzurro sulla porta d’ingresso.)
- Guarda Arturino, che carini i nonni e c’è anche tuo fratello Massimo!
- Cosa sono tutti quei palloncini? C’è la festa della parrocchia?
- Ma no, sono per te, guarda la nonna che allunga le braccia!
- Vieni “stelina bella”, vieni in braccio alla tua nonnina!
- Giù le zampe che mi attacchi il virus della vecchiaia, io cammino con le mie gambe, non sono mica un neonato!
- Ah ecco, adesso non lo è più e poco fa mi ha fatto morire!
- Non te la prendere ma che adesso facciamo i botti!
(Staccando per un attimo la sigaretta accesa dalle labbra, tocca i palloncini uno ad uno che naturalmente scoppiano fragorosamente.)
- Pim…pum…pam… ah, come mi diverto, come mi diverto! E adesso mostratemi la mia camera che mi voglio riposare un po’ per tutta la fatica che mi avete fatto fare!
- Poverino ha ragione, vieni dal tuo nonnino che ti porto in braccio!
- Fermo lì nonno, non ti allargare troppo, stai nel tuo e bono lì, tutti in casa che vi seguo!
(Piuttosto perplessi ma decisi a non farlo arrabbiare, almeno il primo giorno, uno dietro l’altro entrano in casa, Arturo è l’ultimo della fila e prima di varcare la soglia con l’accendino appicca il fuoco al fiocco azzurro appeso alla porta, il primo ad accorgersene è il fratello Massimo.)
- Mamma, babbo, la porta va a fuoco, è stato Arturo!
- Santiddio, presto chiamate i pompieri o qui va a fuoco tutta la casa.
(La mamma ancora una volta non regge e sviene, il marito la soccorre mentre il nonno chiama al telefono i vigili del fuoco.)
- Presto, presto accorrete, qui va tutto a fuoco, il mio nipotino ha dato fuoco alla casa!
(Annunciati dal lamento della sirena arrivano i vigili, azionano le pompe ed in breve l’incendio è spento.)
- Nonno, chi è che avete detto che ha dato fuoco alla casa?
- Il mio nipotino, ha appena una settimana di vita e già combina guai del genere, ma guardatelo è quello seduto sul divano!
- Poverino, quell’esserino così tenero ed innocente? Ma per favore inventatene un’altra, secondo me siete stato voi con la vostra maledetta pipa, vero che è così?
(Arturo, come ormai d’abitudine, faceva finta di niente, sdraiato sul divano sorrideva innocente a tutti quelli che lo avvicinavano, solo al fratello rivolgeva uno sguardo rabbioso.)
- E bravo Minimo, ti è piaciuto fare lo spione èh? Valà che me la paghi, spione che non sei altro!
(Continua)