LE STORIE DEL MAESTRO PIERO
LA GOCCIOLINA DAVIDINA (3)
Invece di calmarsi l’eccitazione cresceva sempre di più e sempre più goccioline si univano alla festa anche se ne ignoravano la ragione, cantavano e ballavano senza sosta e senza più freni. Il frastuono era diventato così assordante che si udiva ovunque, anche nel mondo giù in basso dove la gente alzava gli occhi al cielo e commentava: “Tra poco pioverà!”.
Attirato da quella baldoria anche il vento volle parteciparvi e per dare più vita alla festa soffiò qualche decisa folata contro il nuvolone nero facendolo rotolare su se stesso. Intanto il sole, che non voleva aver niente a che fare con tutti quegli elementi indisciplinati, pensò bene di ritirarsi nella sua caverna dietro i monti e lasciò il buio a farla da padrone.
“Nooooo…!!!”, tuonò a lungo il nuvolone Gastone “un vento così forte noooo…,non lo sopporto… la testa mi scoppia…!!!”.
Si dimenava, si contorceva e si lamentava con voce tonante ma il vento, preso dall’euforia del momento, soffiò ancora più forte tanto che il nuvolone Gastone sfinito da tutto quel caos, dopo aver lanciato un ultimo e alto lamento, con un terribile botto mollò la presa e tutte le goccioline furono violentemente scagliate verso il basso.
“Sssssss…”, sibilavano mentre a folle velocità scendevano verso il mondo di sotto dove si aprirono gli ombrelli e la gente corse ai ripari, qualcuno con un sorrisino pensava: “Lo dicevo io che andava a finire che pioveva!”.
Tic…tac…toc…tic…tac… toc… cantavano le goccioline quando urtavano le cose del mondo.
Seguì un momento di gran confusione, era tutto un grande ammasso di goccioline impazzite che schizzavano in ogni dove per cercare una via di fuga. Prese dal panico ognuna badava per sé, solo le nostre si tenevano per mano strette, strette e decise a vivere insieme quella terribile esperienza.
Erano finite sui coppi di un vecchio tetto di una antica casa, quasi immediatamente furono inghiottite dal tubo di una doccia, che le sputò con furia in un rigagnolo e di qui in un torrente impetuoso, per poi trovare un po’ di pace in un fiume che lentamente si dirigeva verso il mare.
Quando il vecchio sole, dopo essersi riposato a lungo dietro le colline al buio della notte, riprese il suo posto di lavoro e accese il mattino di luce, un grande mare liscio come olio sotto un cielo lavato di fresco, accolse le nostre goccioline che, come se nulla fosse accaduto avevano ripreso a giocare coi pesci, a inseguire le navi, a fare l’altalena sulla cresta delle onde.
Bèh, qualcosa di nuovo era però accaduto, la gocciolina Davidina non si allontanava più di tanto dalle compagne e non tralasciava uno dei loro giochi, e come si divertiva.
Eh sì, dopo tanto sconquasso almeno la lezione era servita!
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