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di Piero Maroni

Santa BibianaLa Santa era figlia di Flaviano, Prefetto di Roma (carica corrispondente all’incirca a quella odierna di Sindaco) e della nobile Dafrosa e nacque, presumibilmente nel 347. Crebbe con la sorella Demetria nel sereno ambiente della famiglia cristiana. Con l'avvento al potere di Giuliano l'Apostata (361), il Prefetto Flaviano, cristiano fervente, venne destituito ed al suo posto venne nominato il pagano Aproniano.

A Flaviano non dispiacque ritirarsi ad una serena vita privata e si dedicò con solerte premura all'assistenza dei fratelli bisognosi e perseguitati, provvedendo alla sepoltura dei martiri.

Questo apostolato, fecondo di bene e di cristiana carità, giunse all'orecchio di Aproniano, che fece chiamare Flaviano e, dall'aperta professione di fede del nobile uomo, trasse motivo di condanna. Inviatolo in esilio alle Acque Taurine, nei pressi dell'odierna Montefiascone, gli fece imprimere sulla fronte il marchio di schiavo ed i carnefici lo fecero con tanta violenza da provocarne la morte, avvenuta dopo tre giorni di agonia, il 22 dicembre 361.

 

 Con la morte del padre, private dei loro beni, le due figlie insieme alla madre, si ritirarono ad una vita più intensa di preghiera, distaccando i loro cuori da ogni bene terreno e preparandosi a sopportare la persecuzione che si andava iniziando contro di loro.  Infatti, al rifiuto opposto ad Aproniano di sacrificare agli dei, vennero rinchiuse nella loro stessa casa, per dodici giorni, senza acqua e senza viveri. Il supplizio risultò vano, poiché al termine prefissato le tre donne furono trovate in perfetta salute. 

 Risultate vane ulteriori sollecitazioni ad abiurare la fede cristiana, Aproniano fece arrestare Dafrosa che, dopo un ennesimo rifiuto a sacrificare agli dei, venne decapitata il 6 gennaio del 362.

  Le fanciulle ormai orfane, rimasero nella casa paterna, mentre Aproniano sperava che si sarebbero convinte a sacrificare agli dei. Dopo cinque mesi le fece chiamare per invitarle ad offrire agli idoli. Alla presenza di Aproniano, Demetria, la sorella di Bibiana, cantò con vivo slancio le glorie di Dio e rapita nella contemplazione di quella suprema felicità, inginocchiatasi a terra, esalò il suo spirito tra le braccia della sorella.

Benchè non toccata dai tormenti del corpo, la Chiesa attribuisce a Demetria il titolo di “Martire” per questo suo atto d'amore, per il suo desiderio vivissimo di unirsi allo suo sposo celeste.

  Aproniano, turbato dalla morte veramente singolare di Demetria, non osò infierire subito verso Bibiana, ma con diabolica astuzia, la pose nel pericolo della tentazione continua, affidandola ad una matrona di nome Rufina, che con tutti i mezzi cercò di corrompere la fanciulla. Vista inutile ogni lusinga, la perfida matrona, dopo aver inflitto numerosi supplizi alla giovanetta, la ricondusse dopo cinque mesi e undici giorni al crudele Aproniano, questi, irritato per tanta fermezza di una quindicenne, ordinò che venisse flagellata con le terribili corde piombate romane fino alla morte. 

 Era il 2 dicembre 362. Il corpo della Santa, per ordine di Aproniano, venne esposto alle porte della città, per essere divorato dai cani randagi. Lo Sposo Celeste, però, non permise che le sacre spoglie venissero profanate: dopo tre giorni, un pio prete di nome Giovanni, potè di notte sottrarre il corpo incorrotto e deporlo nella vicina casa della Santa, dove, al termine della persecuzione, riunì le salme della Madre e delle due Sorelle, affidandole alla cura di una devota parente di San Flaviano, la matrona Olimpia, che visse in santità nel santuario eretto sopra la tomba gloriosa.

 Santa Bibiana ha goduto di una continua venerazione dai primi secoli cristiani ai nostri giorni. I proverbi che la riguardano sono soprattutto legati al giorno della sua festa (2 dicembre) e hanno larghissima diffusione. È il primo segno calendariale che si presenta all'affacciarsi dell'inverno per le previsioni del tempo, da cui si trae un pronostico che arriva fino al 17 gennaio, festa di S. Antonio Abate, considerato il cuore del freddo invernale.

 Ci si può, a questo punto, chiedere quali connessioni vi siano tra la devozione cristiana e le tradizioni di gente più usa a lavorare nei campi che a interrogarsi sulla fede e sulla vita dei santi, eppure si può facilmente notare come molto spesso  sia presente questa fusione in occasione di particolari feste o di ricorrenze di santi.

  Ebbene molti studi la riferiscono ad un misto di reminiscenze di una cultura pagana  sulla quale si è poi sovrapposta quella cristiana, ma senza poterne cancellare del tutto la matrice originaria, così che la vita religiosa di gran parte del popolo si è nutrita anche di un'infinità di pratiche magico-superstiziose, sopravvissute dal tempo pagano.                                                                                                                          

 In sostanza c'era un collegamento continuo tra il mondo terreno e quello celeste, divino. In ogni evento naturale o storico, essi vedevano la manifestazione, talora oscura ed enigmatica, di presenze invisibili, buone o malvagie insieme a quelle  divine, tutte da osservare e interpretare.

  La saggezza contadina  spesso racchiudeva in proverbi e detti per facilitarne la comunicazione e la memoria, quelle indicazioni che provenivano da una dimensione per loro arcana e misteriosa.

 Prevedere il tempo e le condizioni atmosferiche risultavano abilità determinanti in una società dedita principalmente all'agricoltura.

 Oltre ai tanti proverbi legati all'osservazione diretta degli elementi naturali, anche alcune festività religiose fino a qualche anno fa diventavano veri punti di riferimento per la divinazione climatica e così in una di queste, Santa Bibiana ( dai più detta la Bibiena, e probabilmente senza nulla sapere della vita della santa), la tradizione popolare vuole che le condizioni del tempo di questo giorno si ripeteranno più o meno uguali per quaranta giorni e una settimana ed era assai atteso questo giorno da cui si traevano indicazioni per i lavori da svolgere nel tempo a venire.

E' temp ch'farà par la Bibiena ul farà par quaraènta dè e una stmaèna.
Il tempo che farà per Santa Bibiana lo farà per 40 dì e una settimana.

Sènta Bibiena quaraènta dè e una stmaèna.
Santa Bibiana quaranta giorni e una settimana.

Se e' piov e' dè d' Sènta Bibièna e'piov quaraènta dè e una stmaèna.
Se piove il giorno di Santa Bibiana, piove quaranta giorni e una settimana.

Buona Pasqua 2024

Pubblicato il 26.03.2024 - Categoria: Vignette

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