di Piero Maroni
MITI E LEGGENDE DELL' ANTICA GRECIA
PERSEFONE
Demetra, dea della fertilità dei campi, aveva una figlia, Persefone, alla quale dedicava tutte le sue attenzioni e cure.
La fanciulla crebbe felice diventando sempre più bella. Ade, il dio dei regni infernali, una volta la vide e se ne innamorò perdutamente, ma Demetra mai avrebbe concesso che sua figlia andasse a vivere nelle tenebre del mondo dei morti.
Così, un giorno che la fanciulla coglieva fiori in un prato, la terra si aprì con un cupo boato e dalla voragine balzò un cocchio tirato da quattro cavalli neri che corsero verso la ragazza. Li guidava lo stesso Ade, che appena le fu accanto la afferrò con una mano e la portò con sé nel suo regno.
Al grido lanciato da Persefone accorse la madre, ma invano, andò cercandolo per giorni e giorni finché Elios, il dio Sole che tutto vede, le narrò ciò che era avvenuto.
Desolata, Demetra si mise a vagare a caso per la Grecia sotto l'aspetto di una vecchia mendicante e dal grande dolore, con il semplice tocco delle sue mani rese la terra infruttuosa, e le ordinò di non produrre più né piante, né frutti.
I campi inaridirono, nessun seme più germogliò, animali e uomini sarebbero certamente morti di fame e questo sarebbe durato finché non avesse riavuto sua figlia.
Zeus, preoccupato per l'inevitabile scomparsa del genere umano, dovette allora scendere a patti con Demetra e così mandò Ermes da Ade perché riportasse Persefone alla madre a rivedere la luce del sole.
Il dio del regno oscuro obbedì, nessuno poteva sfidare l'autorità del re degli dei, tuttavia purché poi sua moglie potesse ritornare da lui, e per maggior sicurezza di questo ritorno, fece mangiare alla sua sposa alcuni chicchi di melagrana, simbolo del matrimonio, poiché una eterna legge del Destino stabiliva che chi avesse mangiato nella casa del marito alcuni chicchi di questo frutto, presto vi avrebbe fatto ritorno.
La giovane, che ignorava che chiunque avesse mangiato qualcosa nei regni sotterranei, non avrebbe potuto più abbandonarli del tutto, li inghiottì senza alcun sospetto.
Persefone dunque tornò alla luce del sole e grande fu la gioia di Demetra nel riabbracciare la figlia, ma grande fu pure l'angoscia quando seppe della melagrana mangiata.
Tuttavia la madre per questo evento festeggiò ricoprendo la terra di fiori e frutta.
Zeus poi, per conciliare l'amore materno con le esigenze del marito, stabilì che Persefone avrebbe vissuto due stagioni dell'anno con la madre e le altre con Ade nel suo regno sotterraneo.
Questo mito nasconde un simbolo: Persefone che deve scendere ogni anno nel regno sotterraneo non è che la figura del seme, del chicco del grano, che viene seppellito sotto terra e vi rimane appunto per tutto l'autunno e l'inverno, mentre la primavera e l'estate la trascorre con la madre proprio a voler significare la vita dei semi nel succedersi delle stagioni.
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