LE AVVENTURE DI UN GIOVANE TEMPORALE - SU SAN MAURO PASCOLI
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di Piero Maroni
LE STORIE DEL MAESTRO PIERO
LE AVVENTURE DI UN GIOVANE TEMPORALE

SU SAN MAURO PASCOLI
Giunse su un piccolo paese della Romagna che si chiamava San Mauro Pascoli.
Era il mese di gennaio, nel cuore cioè dell’inverno, ma, per una strana e piacevole situazione meteorologica, sembrava primavera, l’aria era tiepida ed un bel sole risplendeva in un cielo chiaro e sereno.
Al giovane temporale arrivavano però voci di bimbi scontenti:
“Uffa, sempre sole… non nevica mai…che inverno è senza neve?”.
“Qui c’è lavoro per me, sono o non sono un temporale?”.
Aveva in mente un piano ben preciso e, tutto felice, si mise all’opera.
Lesto aprì il sacco, ne estrasse dei grandi nuvoloni grigi che sistemò ben bene nel cielo fino ad oscurare completamente il sole, sparse un po’ di nebbia qua e là, liberò un bel vento gelido e rabbioso e in men che non si dica tutto era pronto per una bella nevicata, mancavano solo i fiocchi.
Nel vedere un cielo così grigio e freddo, i bimbi, che non per niente si dice “che vanno col tempo”, divennero subito irrequieti ed eccitati e non facevano che scrutare il cielo impazienti di vedere scendere i primi fiocchi di una nevicata che nessuno aveva previsto, anzi in tivù avevano annunciato tempo sereno su tutta l’Italia.
E più l’attesa si prolungava e più aumentava l’ansia e il nervosismo, ma i fiocchi bianchi non scendevano, il gelo si era fatto pungente tanto che il maestro li aveva richiamati per tornare in aula, non c'era più tempo, ma cosa si aspettava a dare inizio alla nevicata?
Lassù in alto il giovane temporale frugava nel suo sacco alla vana ricerca di quei fiocchi di neve che, purtroppo, nella fretta della fuga si era dimenticato di insaccare.
Aveva più e più volte raschiato il fondo del sacco: grandine sì, pioggia anche, ma neve, niente!
Che delusione per quei bimbi! All’inizio furono sommessi lamenti, poi alzando gli occhi al cielo e a pugni chiusi, mentre lentamente e tristemente rientravano in aula, si alzò un coro ingiurioso:
“SCEMO… SCEMO… SCEMO… SCEMO… !!!
Ci fu anche qualcuno che raccolse da terra dei sassi e li scagliò con forza all'indirizzo del cielo.
Sì, certo, il giovane temporale sapeva che non poteva essere colpito, ma consapevole della figuraccia esibita, pensò bene che era meglio raccogliere le proprie cose e filarsela verso cieli più sicuri.
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