di Gianfranco Miro Gori
Sabato 27 alle ore 10.30, si è tenuto un consiglio comunale dedicato alla Liberazione dai nazifascisti di Predappio, con la presenza degli studenti e dell'Anpi (Associazione nazionale partigiani d'Italia). Un atto assai importante che anticipa di un giorno la ricorrenza che cade esattamente il 28 ottobre. Stessa data, non a caso, della marcia su Roma (1922). Non a caso, perché i partigiani d'accordo con gli alleati, stabilirono, pur essendo in grado di farlo prima, di entrare in Predappio proprio quel giorno. L'intento simbolico è chiaro. Se i fascisti avevano preso l'Italia con la marcia su Roma, esattamente 22 anni anni dopo, liberare la cittadina di Predappio ovvero, come si diceva, “la Betlemme del duce”, significava anche liberare la Patria dal nazifascismo. Due date, dunque, coincidenti ma, con tutta evidenza, antitetiche: la prima ricorda il tragico inizio di una dittatura, la seconda la fausta cacciata della stessa e più in generale del nazifascismo.
Proprio oggi l'Anpi della provincia di Forlì-Cesena insieme all'Anpi della provincia di Rimini, e in accordo con i propri iscritti di Predappio e l'Arci locale, chiama i democratici e gli antifascisti a festeggiare la ricorrenza della Liberazione dai nazifascisti.
La festa sarà aperta nel pomeriggio, a partire dalle 16, da uno spettacolo ad ingresso libero intitolato Cantiamogliele nel teatro comunale di Predappio, in cui si esibiranno cori provenienti da tutta Italia in canti popolari, di protesta, partigiani e antifascisti. Alla fine dello spettacolo si snoderà un corteo che attraverserà il centro della città per giungere nel locale circolo Arci dove sarà servita La tagliatella antifascista: una cena con tagliatelle, salsiccia ecc, oltre al vino Rosso Partigiano (costo 18 euro). Qui si esibirà il gruppo musicale Azimut. Ma non basta. L'Anpi invita i democratici e gli antifascisti a deporre singolarmente un fiore sul monumento ai caduti della Resistenza eretto nella cittadina romagnola.
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