Tra le tante qualità (è ovvio che i difetti non mancano) della comunità sammaurese ve ne sono due che campeggiano: da un lato Giovanni Pascoli, dall'altro l'industria calzaturiera. Entrambe inestricabilmente connesse col Paese che le ha generate.
Pascoli non è semplicemente nato a San Mauro. No. Sul luogo natale ha fondato la sua poesia, traendone linfa constante per la sua creatività - un volume edito un paio d'anni fa, Il ritorno annunciato. Pascoli e San Mauro: poesia fatti persone e luoghi di Rosita Boschetti, Piero Maroni e chi scrive, offre un ampio resoconto del tema, intrecciando i fili dell'articolato rapporto che Pascoli intrattenne con Paese natale, ben presto abbandonato. Un discorso con forti analogie si può fare riguardo alla calzatura che nasce e cresce a San Mauro, intrecciando la sua vicenda con quella della comunità che, negli anni, acquisisce un notevole saper fare, su cui s'innesta un'indubbia creatività. Al punto tale che il made in San Mauro è diventato un marchio di garanzia nel mondo per le scarpe da donne eleganti. Come dire, in entrambi i casi, che la dimensione locale, provinciale, si guadagna un posto di rilievo nel mondo globale. Diviene internazionale. Potremmo aggiungere ora, per l'aneddotica, che nei suoi rari ritorni al Paese natale Pascoli - lo si legge nei ricordi di Ruggero Tognacci - amava incontrare il calzolai che ancora lavoravano al deschetto. E più tardi ci fu chi, argutamente, avanzò l'idea che i calzolai di San Mauro col loro eccelso lavoro avevano simbolicamente calzato i piedi di Valentino: il contadinello della pascoliana poesia omonima che girava a piedi nudi. Per questo - anche se non solo - la cultura è una risorsa per San Mauro, perché non v'è alcun dubbio che, come la poesia, anche fare scarpe rientra, almeno in questo distretto, nel campo dell'arte.
Sul tema cultura e territorio si è discusso in un convegno tenuto nella Torre (Villa Torlonia-Parco Poesia Pascoli) il 4 giugno scorso. Sono intervenuti: la sindaca Luciana Garbuglia che ha descritto l'ampio lavoro dell'amministrazione comunale nel comparto pascoliano, Michele Trimarchi dell'università di Bologna che ha spiegato gli stretti rapporti tra economia e cultura, Filippo Colonna di Ivas che ha parlato dei rapporti tra cultura e impresa mostrando gl'interventi della sua azienda nel settore, Massimo Mezzetti assessore alla cultura della Regione Emilia Romagna che ha dimostrato che la cultura ha un notevole valore economico, chi scrive che ha raccontato l'esperienza di Sammauroindustria.
Gianfranco Miro Gori
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