*Dal libro “AT FATA ZENTA – BÈLI FIS-CI QUEI ‘D SAMAÈVAR ” di PIERO MARONI pubblicato nel 2017 da “Il Ponte Vecchio” di Cesena, pubblichiamo una bellissima lettera “corretta rispetto all'originale” scritta nel 1801 dai Sammauresi e inviata al Prefetto.
Nella lettera una perfetta descrizione del nostro bel San Mauro e un importante esame di chi paga le tasse e i motivi per i quali San Mauro doveva essere annessa a Savignano – sigh.
Questa lettera è del 1801 quando Napoleone ha aggregato e annesso il nostro San Mauro sotto la podestà di Savignano.
In un prossimo post pubblicheremo la lettera scritta in dialetto, molto bella e colorita con espressioni e termini che fanno ben capire l’incaz……. ops l’arrabbiatura dei Sammauresi.
E leggendola ci faremo delle grasse risate.
《Speriamo che vorrete sospendere la determinazione sopra la pretesa dei Savignanesi di annichilire il nostro paese ed unire la nostra alla sua Comune…
Questo paese che si pretende di cancellare e ridurlo alla precaria costituzione dei villaggi più miserabili, esiste in terra dai secoli più remoti, è comendato pei suoi lavori di canepa anche nei tempi che Savignano era una semplice osteria con pochi tuguri.
Il suo territorio rinchiude più di 2500 individui, ha un circuito di più di 5000 tornature di terra, di 50 botteghe di canepa, 2 da falegname, 2 da fabbro, 4 da calzolaio, 9 da sartore, 2 da barbiere, 4 da pizzicagnolo, 2 da venditori di vino, spezieria, forno, macello, annona frumentaria, e pubblico archivio.
Noi abbiamo sempre supplito alle nostre spese anche quando la tenuta della Torre non pagava veruna tassa.
Abbiamo sempre goduto di tutti i comodi desiderabili.
Questa terra è sempre stata suscettibile delle sue spese pubbliche e private mediante imposizione assai meno gravose di quelle dei limitrofi paesi, massime di Savignano che avendo mire magnifiche spende alla grande ed è indebitata fino agli occhi…e non sapendo come reggere nell’intrapresa grandezza, ha fatto le sue speculazioni sopra le nostre spoglie per sanare le proprie piaghe a spese dei nostri possidenti…》
CONCLUSIONE: purtroppo la lettera non diede alcun risultato. Interessante e colorita la descrizione di Savignano.
La situazione di San Mauro era forse un po’ più piccola di quella descritta, i numeri erano stati gonfiati.
Molto interessante il discorso delle tasse, sempre pagate dai Sammauresi mentre i Savignanesi spendevano alla grande ed erano indebitati fino agli occhi e volevano sanare le proprie piaghe (dicesi anche debiti) con le tasse pagate dai Sammauresi.
San Mauro tornerà all’autonomia nel 1828.
Questa lettera è stata scritta più di duecento anni fa ma sembra che le cose non siano assolutamente cambiate, anzi…
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